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Sindrome dolorosa pubico inguinale (Ernia dello sportivo)

Ernia dello sportivo

Definizione di sindrome dolorosa pubico inguinale
La Sindrome dolorosa pubico inguinale (PIPS) o Pubalgia o Ernia dello sportivo è una patologia a carico dell’osso pubico e dell’inguine che si presenta come un dolore persistente localizzato a destra o a sinistra sull’osso pubico stesso.

 

Chi colpisce
Inizialmente si pensava che la PIPS colpisse esclusivamente gli atleti professionisti, tanto da assumere il nome di Ernia dello sportivo.

Nuove segnalazioni hanno invece evidenziato come la patologia abbia, almeno in Italia, una discreta diffusione tra ambosessi di età compresa tra i 20 e i 60 anni, solitamente magri, che svolgono un’attività sportiva amatoriale oppure non esercitano alcuna attività sportiva ma seguono una vita attiva. Tale patologia inoltre non è necessariamente legata alla presenza di un’ernia (che, anche quando presente è comunque di piccole dimensioni), ecco perché più correttamente la definiamo Sindrome dolorosa pubica inguinale.

Vero è che determinate tipologie di sport, come il calcio o le gare di corsa (mezzofondo) favoriscono l’insorgenza della malattia perché sollecitano fortemente i muscoli adduttori della coscia e i muscoli retti dell’addome che - come vedremo – possono essere coinvolti.

Patologie che danno sintomi simili
Alcune sintomatologie possono far pensare alla Sindrome dolorosa pubica inguinale, è bene quindi fare una serie di esami affinché possano essere escluse patologie di differente natura come:

  • Lesioni muscolo-tendinee: causate dalle frequenti sollecitazioni al tendine adduttore.
  • Osteiti pubiche: è una infiammazione delle ossa pelviche prevalentemente derivata da traumi ripetitivi alla parte anteriore del bacino.
  • Fratture: sono le fratture comuni alla zona pelvica causate da movimenti da stress, frequenti nei corridori su lunga distanza.
  • Malattie urologiche: ad esempio prostatiti, epididimiti, uretriti e idrocele.
  • Malattie dei tessuti connettivi: ad esempio artrite reumatoide, spondilite anchilosante, sindrome di Reiter o altri tipologie di spondeo-artriti.
  • Anormalità della spina dorsale oppure delle anche: ad esempio tumori alle ossa, osteocondriti delle ossa vertebrali o lesioni del disco o, più frequentemente, ernie del disco.


Metodi diagnostici
In fase di diagnosi l’approccio multidisciplinare è importantissimo poiché permette di escludere le patologie sopradescritte e accertare la Sindrome dolorosa pubico inguinale.

L’iter diagnostico è suddiviso in due step:

Esame clinico: consiste nella palpazione della zona inguinale soggetta al dolore. Solitamente si avverte una debolezza della regione inguinale soprattutto durante l’impulso al colpo di tosse; inoltre il paziente presenta una spiccata dolenzia in alcuni punti precisi per esempio lateralmente al centro del pube, laddove si inseriscono i tendini del muscolo retto, oppure all’altezza della piega inguinale. Anche i punti specifici dei nervi della regione possono essere molto dolenti ad una palpazione mirata.

Esame diagnostico: si eseguono accertamenti mediante ecografia o risonanza magnetica per poter escludere altre patologie che riguardino muscoli, tendini o vertebre e verificare la situazione anatomica delle regione interessata.

Trattamento nei differenti casi
Se le terapie antalgiche o antinfiammatorie o fisioterapiche in abbinamento ad un periodo di riposo danno scarsi risultati e le ricadute si ripresentano frequentemente, si procede con un intervento chirurgico in anestesia locale.

L’intervento chirurgico infatti permette di valutare i diversi casi:

  • Presenza di una tensione dei tendini di inserzione dei muscoli adduttori della coscia e del retto addominale che vanno ad esercitare una trazione eccessiva sull’osso pubico.
  • Presenza di una ipertrofia dei muscoli della regione inguinale che esercitano una pressione anomala sui nervi.
  • Presenza di una piccola ernia che comprime le strutture nervose.

In questi casi si interviene in maniera risolutiva con un’operazione chirurgica per rimuovere la problematica intervenendo sui muscoli, sui nervi, e curando l’ernia.

Il postoperatorio
Con la moderna chirurgia è possibile ritornare ad un’attività lavorativa sedentaria già dal giorno dopo l’intervento e riprendere l’allenamento sportivo non agonistica dopo una settimana.
Oltre l’80% di coloro che si sottopongono all’intervento ottengono un risultato soddisfacente.

corriere pubalgia
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Autore: Giampiero Campanelli