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L'ernia ombelicale nelle donne: quando la causa è la gravidanza

Ernia ombelicale in gravidanza

Spesso l’ernia ombelicale nelle donne può insorgere durante la gravidanza e permanere anche dopo il parto.
L’ernia ombelicale in gravidanza può associarsi anche a quella che è chiamata diastasi dei muscoli retti: questi si allontanano dalla linea mediana dell’addome risultando in una debolezza della parete addominale in tutta quella area che va dallo sterno all’ombelico.

Questa situazione è più evidente durante gli sforzi, quando i muscoli addominali vengono contratti, per esempio come quando da sdraiate ci si alza, presentandosi come un gonfiore, come una protuberanza al centro dell’addome. Questa situazione in generale può coesistere con una situazione di “discesa” (ptosi) della plica cutanea, in una parola con la presenza di una “pancia”, rilassata, con pelle “abbondante”.

Possibili interventi

Per alcune piccole ernie ombelicale l’intervento può essere eseguito tramite una piccola incisione periombelicale dalla quale si deciderà in sede di intervento se chiudere il difetto con solo alcuni punti di sutura (plastica) o se posizionare una protesi. Al termine dell’intervento la cicatrice è quasi invisibile. Questo intervento può essere eseguito in anestesia locale.
Se invece l’ernia ombelicale è di dimensioni maggiori e associata ad altri difetti di parete, può essere indicato l’intervento con un approccio laparoscopico in anestesia generale: tramite tre o quattro piccole incisioni da 1 cm o meno lungo il fianco o sopra il pube si inseriscono una telecamera e degli strumenti e con questi l’ernia viene riparata dall’interno con il posizionamento di un rete adatta.
Nelle donne invece che presentano un’ernia ombelicale e/o epigastrica (lungo cioè la linea che va dallo sterno all’ombelico) associate al quadro di diastasi dei muscoli retti e alla situazione che è stata descritta sopra, sono implicate anche delle esigenze estetiche; in tali casi l’intervento ideale consiste in un’incisione orizzontale sovrapubica, come quella del taglio cesareo ma più lunga e che rimane comunque all’interno della sagoma dello slip. Con tale approccio si curano i difetti erniari della parete posizionando una rete protesica, si provvede al riavvicinamento dei muscoli retti sulla linea mediana e infine si conclude con un’addominoplastica in modo che l’eccesso di plica cutanea ptosica venga asportato e la pancia, tirata verso il basso, risulti più piatta. Questo intervento richiede l’anestesia generale e la cooperazione del chirurgo plastico.

Autore: Giampiero Campanelli