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La chirurgia robotica negli interventi di ernie addominali

La chirurgia robotica occupa spesso molti titoli di stampa, web, televisione e il suo impatto mediatico sull'informazione e sulle persone è in continua crescita.

"Personalmente considero la chirurgia robotica un'ottima risorsa, purché considerata nell'ottica della tailored surgery cioè della possibilità di dare al paziente il suo intervento ideale" - specifica il Prof. Campanelli.
La sua attività chirurgica si concentra prevalentemente su interventi per tutto quanto riguardante le ernie inguinali e le ernie della parete addominale. Nel corso dell'intervista presenta tre casistiche differenti motivando le sue scelte sull'uso (o meno) della chirurgia robotica.

[L'articolo continua dopo il filmato]

 

chirurgia robotica ernie addominali

 

"La chirurgia robotica nel mio campo ha un ruolo preminente sicuramente nell'intervento delle ernie della linea mediana o linea alba, in buona sostanza di quelle ernie che compaiono all'altezza dell'ombelico o sopra l'ombelico" - conferma il Prof. Campanelli - "Ma oltre alla posizione delle ernie occorre valutarne anche le caratteristiche".

Nel primo caso, infatti, piccole ernie singole ombelicali il più delle volte possono essere operate in anestesia locale con una mini-incisione all'interno dell'ombelico e con un regime di ricovero in day hospital. Con questa metodologia l'intervento ha il minimo impatto sul paziente e la ripresa risulta particolarmente veloce. In questo caso quindi la chirurgia robotica non offrirebbe alcun vantaggio all'intervento tradizionale.

Nel caso di ernie di dimensioni maggiori, recidive oppure accompagnate da una diastasi dei muscoli retti emerge invece il ruolo importante della chirurgia robotica che, se ben fatta, può dare risultati superiori alla chirurgia laparoscopica o all'approccio minimale open.

Alcune volte però la chirurgia robotica da sola non basta: è il caso di pazienti con ernie ombelicali e/o epigastriche che trovandosi nel post partum presentano anche un floppy abdomen, una plica cutanea e sottocutanea molto abbondante con una aptosi della pelle e smagliature su tutta la superficie intorno all'ombelico. In questo caso la chirurgia robotica interviene efficacemente sulle ernie, ma alla fine dell'intervento la paziente non noterebbe alcun miglioramento del suo addome. "Con la sola operazione in chirurgia robotica le pazienti non hanno il risultato estetico che si potrebbero aspettare, è importante sottolinearlo." - conclude il Prof. Campanelli - "Ecco perchè in questi casi consiglio di abbinare la chirurgia robotica a un gesto estetico cioè a una mini-addominoplastica"

 

Chirurgia Robotica Giampiero Campanelli

Robot Per Chirurgia Robotica