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Pubalgia: che cos'è?

Si sente parlare spesso di pubalgia ai telegiornali e sui giornali spesso in riferimento a giocatori professionisti (calcio, basket, corsa...) che hanno dovuto abbandonare la squadra anche per un mese. La pubalgia sembra pertanto essere un grosso problema da gestire soprattutto per le persone che fanno molto movimento fisico. La pubalgia è stata infatti spesso associata ai soli sportivi tanto da essere diventata conosciuta con il nome di ernia dello sportivo.

Pubalgia intervista

Guarda l'intervista completa sulla pubalgia pubblicata su Corriere TV  - 

 

Quello che si è scoperto è che la pubalgia in realtà non è un problema dei soli sportivi e non è un problema soltanto degli individui di sesso maschile ma anche molto spesso delle donne.

Da cosa è provocata la pubalgia?

Ce ne parla il Prof. Giampiero Campanelli, chirurgo specialista nella cura della pubalgia a Milano.

"La pubalgia sembra essere una cosa un po' teorica e spesso i pazienti ricevono una diagnosi di ernia inguinale. In realtà all'indagine ecografica i pazienti presantano solo quella che può essere definita una punta d'ernia inguinale. Non è presente infatti la fuoriuscita dell'intestino come accade in presenza di un'ernia inguinale di fatto".

Cosa succede se un paziente con un problema di pubalgia viene trattato come un paziente con ernia inguinale?

"Operando una pubalgia come fosse un'ernia inguinale può comportare - nel migliore dei casi - una assenza di miglioramento dei dolori a livello inguinale; più spesso accade invece che il paziente che prima lamentava un lieve dolore nella regione inguinale, un fastidio, dopo l'intervento soffre di un grande dolore". Questa affermazione dimostra quanto sia importante per il paziente ricevere una corretta diagnosi di pubalgia da parte di uno specialista.

"La pubalgia non richiede un intervento chirurgico immediato" - continua il Prof. Campanelli - "di solito consigliamo una terapia fisiokinesica ben fatta per almeno due mesi con stretching dei muscoli delal regione inguinale e manipolazioni specifiche del fisioterapista. Solo se alla ripresa dell'attività fisica o anche solo nella deambulazione (quindi nella vita di tutti i giorni) questo dolore non dovesse ancora passare, allora interveniamo chirurgicamente rinforzando la parete posteriore della regione inguinale con una rete superleggera parzialmente riassorbibile attaccata con la colla, senza punti di sutura a cui aggiungiamo un attento lavoro sui tendini della regione allungandoli e sui nervi per verificare che non vengano compressi con il movimento"